Beauty da viaggio: cosa ci metti dentro?
... e qualche consiglio su come scegliere la tua crema solare.
Buongiorno creatura,
come stai? Iniziate le ferie o stai ancora contando i giorni?
Con la newsletter di questo mese voglio raccontarti cosa metterò nel mio beauty da viaggio: lunedì partirò per il Cammino di Santiago e devo assolutamente ridurre al minimo il mio bagaglio (se voglio ritornare a casa sana, salva e con meno dolori possibili 😅).
Visto che ci siamo, ne approfitto per parlarti un pochino anche delle creme solari e cercherò di darti qualche consiglio per sceglierle al meglio. Partiamo?
Cosmesi in viaggio
Quando si tratta di viaggi, il formato mini è sicuramente indispensabile: leggero, pratico, ci fa risparmiare un sacco di spazio in valigia. Forse ti è già capitato di acquistare un prodotto già in questo piccolo formato, oppure di comprare appositamente i contenitori in plastica (kit di flaconi da 100ml) da poter riempire con i tuoi prodotti di casa.
Non ti nascondo che ero particolarmente fan di questi flaconcini, negli anni ne ho comprati diversi per poi… Scoprire la cosmesi solida!
Ti ho già raccontato i miei valori nella prima newsletter, tra questi lo zero waste. Quando cerchi di ridurre i tuoi rifiuti, la plastica è uno dei primi imballaggi che provi a ridurre. Ecco che il bagno è una delle stanze della casa dove la plastica è più presente. La soluzione? Prodotti di igiene e cosmetici solidi, come sapone, bagnoschiuma, shampoo e balsamo solidi, crema corpo solida ecc.
Chiaramente a me piace autoprodurli (mi conosci no? 😉), ma non è necessario farli sempre in casa, in commercio se ne trovano sempre di più e per tutti i gusti.
Dimmi un po’:
Quali imballaggi scegliere?
Tra gli imballaggi da evitare in viaggio c’é sicuramente il vetro: troppo pesante e abbastanza fragile. Mi è capitato di portare con me dei vasettini di vetro di recupero per i miei dentifrici o creme autoprodotti, ma con il tempo ho preferito conservare i prodotti in vetro solo quando rimangono in casa.
Davvero pratici in viaggio, restano la plastica e l’alluminio. La plastica è il materiale più leggero, da non snobbare quindi quando si parte (soprattutto zaino in spalla). Non ho una preferenza tra i due, l’importante è trattarli bene in modo da poterli riutilizzare all’infinito (o quasi)!
Il mio beauty per Santiago
Visto il tipo di viaggio che mi aspetta (cammino itinerante), ho deciso di ridurre al minimo le cose da portare nello zaino.
Ho cercato di autoprodurre quasi tutto di modo da portare con me solo la quantità necessaria per il viaggio (20 giorni circa) ed ho ridotto la cosmesi liquida solamente alle creme (viso e solare).
Ecco quello che ho messo nel mio beauty per Santiago:
Cubotto bagnoschiuma*;
Shampoo solido* (niente balsamo, non è indispensabile per i miei capelli);
Sapone piccolo per le mani*;
Balsamo corpo* (ottimo da usare su tutto il corpo, perfetto anche come dopo sole);
Dentifricio in polvere* (trovi la mia ricetta qui!);
Deodorante stick* (sto ancora esitando sul formato);
Crema solare per il corpo.
Creme solari: come sceglierne ad impatto ridotto
Le creme solari sono essenziali per proteggere la nostra pelle, ma hanno anche importanti conseguenze sull'ambiente. Non so se lo sapevi, ma quando facciamo il bagno, gli ingredienti della crema vengono rilasciati nell'acqua, inquinando spesso la flora e la fauna marina.
Uno studio italiano pubblicato nel 2008 aveva già evidenziato l'impatto ambientale di questi prodotti: dopo aver condotto una serie di esperimenti, i ricercatori hanno concluso che le creme solari contribuiscono direttamente allo sbiancamento dei coralli.
Secondo questo studio, il 25% degli ingredienti di una crema viene rilasciato in acqua dopo 20 minuti di nuoto. I ricercatori stimano che il 10% delle barriere coralline del mondo sia minacciato dallo sbiancamento proprio a causa delle creme solari. Nel 2018, le Hawaii hanno persino approvato una legge che vieta la vendita di creme contenenti ossibenzone e ottinoxato, sostanze ritenute tossiche per gli oceani.
Quali ingredienti evitare?
Per scegliere una crema che sia rispettosa sia della pelle che dell'ambiente, ci sono alcuni ingredienti da evitare. I filtri chimici (filtri UV) sono particolarmente sconsigliati: permettono al prodotto di proteggere la pelle dal sole, ma sono anche sospettati di essere molto dannosi per i coralli. L'ossibenzone, l'ottinoxato, l'etilesil metossicinnamato, il benzofenone-3 e il 4-metilbenzilidene sono tra i più tossici. Altri ingredienti da evitare: parabeni, siliconi, octocrilene e acido para-aminobenzoico (PABA), anch'essi pericolosi per la salute.
La maggior parte delle creme solari certificate bio (Ecocert, Cosmos, EUEcolabel) sono prive di questi ingredienti controversi. In particolare, sostituiscono i filtri chimici con filtri minerali come il biossido di titanio e il biossido di zinco, ingredienti naturali e quindi meno dannosi per gli oceani.
15, 20, 30 e 50+ SPF: cosa significano questi numeri?
Te lo dico subito: NO, non si riferiscono ai minuti di esposizione al sole (protezione per 20, 30 o 50 minuti).
Tutti i prodotti solari indicano sulla confezione un numero SPF che rappresenta il fattore di protezione solare e definisce la capacità di difendere la pelle dall’insulto attinico, in particolare da radiazioni UVB. Più alto è il numero, più forte è la protezione. Questo numero è definito comunemente SPF, che corrisponde all’inglese Solar Protection Factor.
IMPORTANTE: non dimenticare che nessuna crema filtra il 100% dei raggi ultravioletti (UV) del sole!
Ecco quali sono i diversi fattori di protezione solare:
FATTORE 50+ protezione molto alta;
FATTORE da 50 a 30 protezione alta;
FATTORE da 25 a 15 protezione media;
FATTORE da 10 a 6 protezione bassa.
In questo articolo potrai approfondire i vari fattori e capire quale livello di protezione è più adatto alla tua pelle.
In questo video, invece, la divulgatrice scientifica Beatrice Mautino spiega in modo scientifico (ma comprensibile) come funzionano le creme solari e quanta dovremmo usarne per proteggere in modo efficace la nostra pelle.
Per quel che mi riguarda, ad oggi ho provato le creme solari “sostenibili” de La Saponaria e Amazinc, con cui mi sono trovata bene! Ne hai qualcun’altra da consigliare?
Per oggi, la newsletter finisce qui! Spero che ti sia piaciuta e che ti abbia dato qualche spunto per rendere le tue vacanze un pochino più sicure e sostenibili. Ci risentiamo al mio ritorno dal Cammino; intanto non esitare a contattarmi su Instagram se hai voglia di fare due chiacchiere su questi temi!
Un abbraccio fortissimo 💖
Francesca